Un armonioso abbraccio tra la pietra e il sole. È il Barocco di Lecce, la magnifica capitale del nostro Salento. Scopriamo insieme questa meraviglia
Una storia millenaria
Lecce, una città dalle radici antiche che affonda le sue origini nella civiltà Messapica. La leggenda narra che sia stata fondata attorno al 1200 a.C. da Melennio, figlio del re Minosse di Creta, subito dopo la guerra di Troia.
Passeggiare nel centro storico di Lecce equivale a immergersi in un museo a cielo aperto. Attraverso i viali e le luci delle botteghe, ci si può spostare attraverso secoli ed ere diverse, dal periodo messapico a quello romano, medievale e soprattutto al barocco. Tra le rovine dell’anfiteatro, i balconi dalle pietre intagliate come merletti, i giardini pensili segreti e le cattedrali normanne, fino alle antiche porte lungo le mura, si può leggere il passaggio di numerose civiltà che, nel corso della storia, hanno lasciato la loro impronta di bellezza nel cuore della città. Segni del loro passaggio si possono trovare nella ceramica, nella metallurgia, nell’architettura e spesso anche nel dialetto locale.
L’età del Barocco
È tra la fine del XVI secolo e l’inizio del XVIII secolo che Lecce vive il suo periodo più fecondo, non solo dal punto di vista artistico ma anche sociale: l’era del Barocco.Nessun movimento culturale aveva mai avuto un impatto così profondo sulla città fino a quel momento. È stata una rivoluzione che ha preso le mosse da una nuova concezione dell’uomo, spirituale ma meno bigotta, consapevole della potenza della ragione umana. Questa espressione artistica non si limita più alla semplice riproduzione della natura, ma rompe gli schemi rinascimentali per scoprire un universo di forme nuove che influenzeranno il teatro, la musica e la poesia, per poi esplodere nelle magnifiche opere scolpite nella pietra.
Le caratteristiche ornamentali e le decorazioni tipiche degli edifici realizzati in questa epoca conferiscono un aspetto unico ai monumenti cittadini. Una raffinatezza che si riflette nei palazzi e nelle chiese, donando alla città un’atmosfera urbana e un’impronta architettonica che si possono ancora ammirare nel centro storico, quasi intatto.
Il Barocco di Lecce non è unico, ma irripetibile. È stato influenzato dal gusto teatrale e spettacolare dell’epoca, ma è reso unico dalle caratteristiche della pietra locale, duttile e pronta ad ogni intaglio, ad ogni arabesco, con un colore caldo e quasi dorato.
In questa corrente artistica emergono nomi illustri come quello dello scultore e architetto Giuseppe Zimbalo, considerato l’architetto più famoso e imitato del periodo barocco. Ma è anche il momento in cui si rivelano le abilità di una classe artigiana finora anonima ma straordinariamente talentuosa, composta da scalpellini, scultori, intarsiatori, doratori e custodi di autentiche capacità artistiche. Questi artigiani collaborano con gli architetti per creare uno stile che si esprime dalle arti minori fino all’intero arredo urbano.
Lecce è unica nel suo genere. È greca, bizantina, normanna, araba, spagnola, borbonica, ma soprattutto barocca nella sua anima più autentica.
